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AAA: ristoranti PKU Friendly cercasi

04 Luglio 2022

Per le persone affette da PKU (fenilchetonuria), malattia metabolica ereditaria, la prima linea terapeutica è costituita da una rigida dietoterapia personalizzata, a bassissimo contenuto di proteine naturali, che deve essere adeguatamente integrata con alimenti a fini medici speciali. Per questo motivo chi ne è affetto fatica ad avere la possibilità di mangiare al ristorante, privandosi spesso di momenti di convivialità. Per questo motivo è nato PKUISINE®, La cucina PKU friendly. Obiettivo è la creazione di una rete di ristoranti in grado di offrire la possibilità di consumare un pasto in tutta tranquillità e sicurezza alle persone con PKU.

Il progetto, cui aderisce anche Aismme, è stato realizzato grazie alla collaborazione della SIMMESN (Società Italiana Malattie Metaboliche e Screening Neonatale), di un board di 10 specialisti (dietisti, pediatri e una neuropsichiatra), di FIPE (Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi), e delle  Associazioni Pazienti PKU italiane: AMEGEP Domenico Campanella, AISMME, IRIS Sicilia, Cometa ASMME, COMETA Emilia-Romagna, AMMEC, APMMC. Le ricette sono state validate dallo chef Maurizio Fantinato.

“Ci siamo resi conto fin da subito che si trattava di un progetto estremamente interessante - ha spiegato Simonetta Presentato un progetto dedicato alla ristorazione per le persone con PKU - ha spiegato Simonetta Menchetti, presidente dell’associazione AMMEC (Associazione Malattie Metaboliche Congenite - la dieta per i pazienti affetti da PKU è un salvavita e poter mangiare fuori casa in sicurezza, senza doversi accontentare di un piatto di verdure grigliate non è solo accontentare il palato, è un modo per mettere in atto l’inclusione sociale.”

Il progetto prevede la creazione di una rete di ristoranti sensibilizzati al tema delle malattie metaboliche ereditarie in grado di realizzare alcuni piatti adeguati alle esigenze delle persone con PKU. Persone che devono evitare il consumo di proteine naturali, quindi per mangiare un piatto di pasta o di riso, una pizza o una lasagna è necessario ricorrere a specifici alimenti aproteici, che normalmente non si trovano nei ristoranti. "Sono già molti i ristoranti disponibili a cuocere la pasta aproteica che ci portiamo da casa, o l’impasto della pizza realizzato da noi con farine speciali - continua Menchetti - Ora però è arrivato il momento di fare qualcosa di più, e di rendere più facili e piacevoli viaggi di qualsiasi genere: gite scolastiche, vacanze, viaggi di lavoro. Poter ordinare serenamente al ristorante, senza per forza essersi organizzati a casa è decisamente un piacere, ma non è solo questo. È un modo per incoraggiare le famiglie, i genitori, a non privare i loro figli delle esperienze della vita: andare in gita, viaggiare, anche solo mangiare alla mensa scolastica sono aspetti importanti della vita normale. E le persone con PKU possono e devono condurre una vita normale, si tratta solo di organizzarsi al meglio!”

Un  team di esperti - con un lavoro corale che ha coinvolto dietisti, pediatri, una neuropsichiatra e uno chef - ha portato alla definizione del Toolkit digitale composto da Linee Guida e Ricettario che includono piatti aproteici facilmente gestibili dal singolo ristoratore e prevedono l’utilizzo di prodotti adeguati forniti gratuitamente ai ristoratori aderenti a PKUISINE®.  

 Le persone con PKU avranno la possibilità di geolocalizzare i ristoranti aderenti all’iniziativa, oltre che individuarli grazie alle vetrofanie applicate sulle vetrine. Inoltre, l’elenco di tutti i ristoranti si troverà inserito nel sito di PKUISINE® dove ci sarà anche la possibilità di segnalare un ristorante per invitarlo ad aderire al progetto.

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